È l’unico fagiolo conosciuto già dagli antichi Greci e Romani e diffusamente coltivato nel nostro Paese durante il Medioevo.
Un tempo, i fagioli dall’occhio erano molto consumati, ora sono quasi scomparsi dalle nostre tavole e vengono coltivati solo in alcune zone. Come i loro parenti borlotti, i fagioli dall’occhio sono molto ricchi di proteine (allo stato secco ne contengono circa il 23%), ma presentano anche importanti elementi minerali e molte vitamine. Inoltre, possiedono un’elevata quantità di fibre.
Come per la maggior parte dei legumi è consigliato tenere in ammollo i fagioli dall’occhio per una notte, poi sciacquarli bene e cuocerli. Per renderli più digeribili, aggiungete all’acqua di cottura un pezzettino di alga kombu prima reidratata. Possono essere utilizzati in diverso modo, in zuppe di cereali e legumi, uniti a riso o pasta oppure come secondo alternativo alle proteine animali.
Proveniente dall’azienda agricola biologica Cascina Bosco Fornasara di Nicorvo (PV)